a cura di Tiziana Filipponi - Luca Grippa, poeta e pittore

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a cura di Tiziana Filipponi

POESIE > Premessa


Il mondo poetico di Luca Grippa è a colori.

Questa è l'impressione che corre alla mente, leggendo le sue delicate poesie.

E' un mondo a colori, non soltanto perché i suoi occhi sono anche gli occhi di un
pittore, ma principalmente perché "colorato" e colorito è il suo sentimento.
Allora tutte le occasioni che la natura offre diventano nutrimento alla scrittura
perché prima sono state di nutrimento al cuore.

Ma c'è di più. E di meglio.

Ed è una corrispondenza manifesta tra il procedere della natura, dei suoi eventi semplici
e salvifici, e quel movimento interiore umile ed intenso che è un vero e proprio lavoro
paziente di ricerca di sé.
Come se l'anima risultasse  collegata con un evidente cordone ombelicale
alla vitale fonte del mondo.

Un unico filo regge il "filare" di poesie presenti in questa raccolta ed è il caparbio ritrovarsi
di se stesso che l'autore esprime spaziando da un cespuglio di parole all'altro.
La nostalgia di un amore oltre i confini degli amori. Il desiderio dei ritorni.
La costanza delle attese. Perché la vita, sembra dirci Luca Grippa, è sempre un'onda
anomala, che travolge anche le sensazioni più consuete e le riporta all'origine.

Luca Grippa dedica, prima che ad ogni altro destinatario, a se stesso le sue poesie.
Si intravvede però un tu all'orizzonte.  E' il volto della sua compagna, che diventa
voce di un cammino comune, a tratti solo parallelo, come speculare, che danzando
si intreccia col suo e poi di nuovo vola altrove prima di riconquistare il nido.
La vita personale ha bisogno di un nido.

Quel nido non può essere  che essere l'amore, non può essere che la propria naturale
"radice" portata dolorosamente dentro, irrisolta, ma redenta, guardata, amata e cercata.
La maternità della natura richiama la madre o  la compagna di cui non si è mai sazi.

La poesia di Luca Grippa è in definitiva anche un inno al " femminile" del mondo,
all'amore che è la parte più solare e aperta dell'umanità, quella che guarda l'infinito
negli occhi, quella che spesso da sola resta la depositaria di ogni redenzione.
L'apparente semplicità dei versi nasconde la trama sapiente di una consolidata
visione della vita.  Una sorta di intaglio, che crea, rimodellando  la realtà delle cose.

Si è talvolta persi davanti al proprio tempo, mai smarriti però, solo stupiti e pronti a
guardare, a fiutare cambiamenti di vento, a respirare movimenti e riposi.
E' una visione complessivamente positiva e ottimista del mondo quella che
Luca Grippa ci lascia, con qualche nota a margine che ne evidenzia i punti oscuri
e le paure, quasi come stazioni estreme di un passaggio consapevole che è
proiettato verso luoghi più ameni per l'anima e per la vita.
 


 
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